Radiazioni ottiche artificiali in ambito industriale e ospedaliero

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La legislazione corrente impone per le aziende la valutazione del rischio dei lavoratori derivante all’esposizione agli agenti fisici (Radiazioni Ottiche). Così come previsto dal D.lgs. 9 aprile 2008 n°81 titolo VIII Capo V.

Questo implica una rilevante attenzione alle fonti di radiazione ottiche ed ai livelli da esse generati. Sono numerose le sorgenti che emettono Radiazioni Ottiche Artificiali, anche di notevole entità, negli ambiti lavorativi, per questo è bene monitorarle e controllarle periodicamente (di norma ogni 4 anni) al fine della sicurezza per i lavoratori:

  • arco elettrico (saldatura elettrica);
  • saldatura ossiacetilenica;
  • corpi incandescenti quali metallo o vetro fuso;
  • crogiuoli e fornaci;
  • riscaldatori radiativi a lampade;
  • lampade LED in uffici, capannoni e su postazione lavoratore.

Anche in ambito ospedaliero esistono numerose fonti di Radiazioni Ottiche Artificiali.

Queste possono essere utilizzate a scopo terapeutico per il paziente o di sterilizzazione o di illuminazione; sono comunque definite delle fonti di rischio per i lavoratori che le utilizzano:

  • lampade scialitiche da sala operatoria;
  • lampade germicide per sterilizzazione e disinfezione;
  • lampade per foto indurimento di polimeri per odontoiatria;
  • lampade per fototerapia.

In questo ambito si ha a che fare principalmente con radiazione ultraviolette: UVA, UVB, UVC.
In particolare:

  • in alcune lampade scialitiche, se l’esposizione visiva della sorgente è diretta, i valori limite di esposizione per “luce blu” possono essere superati in 10 minuti;
  • le lampade usate per sterilizzare aree di lavoro e locali in ospedali e laboratori possono emettere UVC.

CAMPAGNA DI MISURAZIONE E MONITORAGGIO

SCANTEC esegue le misure di Radiazioni Ottiche Artificiali secondo normativa vigente tramite tecnici di comprovata esperienza con l’uso di strumentazione professionale tarata da organi di controllo certificati.

All’inizio dell’attività si effettuerà un breve briefing con i responsabili dell’azienda al fine di pianificare i percorsi sulle planimetrie dello stabilimento in base alla conoscenza delle fonti di rischio segnalate e alle disposizione di sicurezza vigenti all’interno del sito lavorativo. Successivamente si procede con la campagna di rilevamenti e monitoraggio delle sorgenti a rischio (secondo la Normativa Tecnica UNI EN 14255-1-3-4:2005; UNI EN 14255-2:2006).

La durata dell’intervento è funzione delle caratteristiche delle sorgenti in esame, avranno comunque una durata sufficiente al fine di una corretta valutazione dei rischi ad esse legati.

Tramite l’uso di un software dedicato estrapoliamo i dati necessari alla redazione della una Relazione Tecnica completa di descrizione della metodologia e degli strumenti utilizzati, compresi i certificati di taratura degli strumenti, le norme di legge con i valori limite, immagini che descrivono le sorgenti analizzate, i valori riscontrati durante la campagne di misure e, nel caso di superamenti dei limiti di legge, informazioni utili per la gestione e la riduzione dei rischi rilevati.
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